Procida è un comune davvero meraviglioso, in grado di regalarci delle emozioni incredibili sia per la sua bellezza che per la sua storia. Questa cosa nessuno la sa.
Diventa interessante approfondire il discorso legato all’isola campana che spesso è meta delle vacanze estive di molte persone.
L’Italia è governata da posti meravigliosi che la gente però guarda sempre nello stesso modo, seguendo guide turistiche, libri e oggi anche internet. La verità è che le cose migliori si possono scoprire solo quando si è sul posto e attraverso gli occhi di queste emozioni le vive in prima persona.
Prendete Roma, credete davvero che il Colosseo sia l’unica cosa bella della città capitolina? Sono tanti altri i momenti, le esperienze, gli odori e le emozioni che potete vivere entrando all’interno di questa straordinaria città. E così anche per Procida, conosciuta soprattutto per il mare cristallino e per le casette colorate sulla costa, in realtà ha tanto altro da mostrarci per far scoppiare di emozioni il nostro cuore. Oggi vi vogliamo parlare di un qualcosa che in pochi conoscono.
Una delle cose che in pochi conoscono di Procida è la storia del suo nome. Questo all’inizio ha subito numerose variazioni per arrivare fino a quello che conosciamo oggi. In realtà sono tante le declinazioni di questo posto, quello che appare evidente è che ci sono storie da raccontare.
L’attuale nome deriva da quello preso in epoca romana che era Prochyta. Ci sono però anche altre ipotesi legate a questo nome come per esempio il fatto che derivi da Prima Cyme e cioè “prossima a Cuma” come appariva ai coloni greci che si muovevano da Ischia proprio a Cuma.
Ci sono però ancora altre ipotesi. Una delle più interessanti la lega al verbo greco prochyo, in latino profundo. Questo perché l’isola sarebbe stata profusa, messa fuori, sollevata dalle profondità della terra. Una spiegazione mitologica che coinvolge diversi personaggi noti all’antichità classica che oggi tornano protagonisti.
Non c’è un vero motivo però a cui la gente comune si riferisce oggi quando usa questa parola che è entrata nel vocabolario italiano come un vero e proprio cognome, nome o qualsiasi cosa che non abbia bisogno di una spiegazione. Nonostante questo è interessante andare nel passato per provare a spiegare cose che non conosciamo.
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