Gigi Buffon torna a parlare di depressione: “Ecco cosa mi è successo”

Gigi Buffon non si è mai nascosto di fronte ai problemi di depressione che lo hanno colpito in passato, ora è tornato a parlare della questione.

Personaggio sempre onesto e pulito è riuscito nel tempo a farsi apprezzare da tutte le tifoserie italiane e non solo dalla sua.

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Gigi Buffon e la depressione (ANSA) VisitProcida.it

Riconosciuto come il più grande portiere di tutti i tempi, è nato a Carrara il 28 gennaio del 1978. La sua carriera inizia presto quando debutta tra i professionisti nel 1995 ad appena 16 anni. Partita dopo partita in gialloblù dimostra di valere la nazionale ed esordisce come un predestinato. La sua avventura più grande la vive alla Juventus dove gioca dal 2001 al 2018 vincendo tantissimi trofei e coronando anche il sogno di diventare Campione del Mondo con la nazionale.

Anni in cui deve anche affrontare le pressioni di un mercato che gli mette sempre i fari addosso, soprattutto quando la Juve retrocede in Serie B a Calciopoli ma dove decide di rimanere per rispetto alla società che gli aveva permesso tanto. Nel 2018 passa al Paris Saint German per poi tornare a Torino dove rimane altri due anni. Chiude romanticamente con due anni al Parma. Oggi però parliamo di uno dei momenti più difficili della sua vita come spiegato da lui in prima persona.

Gigi Buffon e la depressione

Gigi non ha mai nascosto di aver sofferto di depressione in passato. Il portiere della Nazionale ha dimostrato di essere però forte anche in questo caso e ha voluto dare una sua testimonianza per far capire che la malattia non fa distinzione tra ceto e soldi quando deve colpire qualcuno.

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Il racconto di Buffon (ANSA) VisitProcida.it

Al Corriere della Sera ricorda: Era la fine del 2003 e il campionato era iniziato bene, poi cominciammo a perdere colpi e stimoli. Eravamo reduci da due scudetti di fila. Mi si spalancò davanti il vuoto, cominciai a dormire male. Mi coricavo e mi prendeva l’ansia pensando che non avrei dormito. Poi gli attacchi di panico con una pressione al petto che non mi faceva respirare. Pensai che non avrei mai voluto essere lì e non avrei mai potuto giocare una partita”.

Poi quel Juventus-Reggina: Mi dissi: Gigi, se tu non entri in campo stavolta, crei un precedente. Magari di succederà una seconda e ancora e non potrai più giocare. Così entra in campo e feci subito una parata che salvò il risultato. Vincemmo 1-0. Il problema però rimaneva. Agricola, il dottore della Juventus, fece la diagnosi poi confermata dallo psicoterapeuta: depressione”.

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